Storie
1946 – 1955: Coppi, Bartali e la ricostruzione

Il Giro passa dalle mani di Cougnet a quelle di Torriani, giovane coordinatore dell’ufficio Organizzazione pubblicità della Gazzetta che torna nelle edicole il 2 luglio del 1945 con un solo foglio e cadenza bisettimanale. Nel 1946 il Giro parte un mese dopo rispetto alla data tradizionale causa referendum: nasce la Repubblica. Al dualismo in politica fra De Gasperi e Togliatti segue a ruota quello fra Gino e Fausto. Il ciclismo incontra la letteratura: Malaparte e Buzzati, Vergani e Pratolini, Brera e Gatto, Sereni e Comisso, Cancogni e Zavattini. Fra le donne, Anna Maria Ortese.

La radio infiamma gli animi degli appassionati, che s’immaginano le gesta degli eroi attraverso gli altoparlanti: ‘Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi’ di Mario Ferretti durante la Cuneo-Pinerolo del 10 giugno 1949 è epica nell’etere. Nasce Giringiro di Garinei e Giovannini, quotidiano sonoro radiofonico del Giro.

Anche il cinema si diletta con la ciclo: nel 1948 escono Ladri di biciclette di Vittorio De Sica e Totò al Giro d’Italia di Mario Mattioli. Il Quartetto Cetra canta Bellezze in bicicletta. Non c’è che dire: l’importanza del Giro nella ricostruzione del Paese è evidente. Anno Santo 1950: il Giro si conclude a Roma. Il papa accoglie i ciclisti a San Pietro. La ‘guardia svizzera’ Koblet diventa il primo vincitore straniero del Giro. Ma questi sono senz’altro gli anni in cui Coppi si fa mito, Bartali intramontabile e Magni a fare da terzo incomodo. Torriani reinventa il Giro e l’Italia riprende a pedalare. Escono le prime figurine e nel 1952 nasce la Fiera del Giro che si palesa nelle piazze alla fine della tappa con tanto di abbinamenti pubblicitari tra sport e spettacolo con personaggi alla Scaramacai, il pagliaccio dal sorriso triste. Lo stesso anno il maestro Giovanni D’Anzi furoreggia con la canzone Baci e bici. Nel 1953 la Dama Bianca riempie i rotocalchi, la TV compie la prima ripresa diretta televisiva sperimentale e il Giro va per la prima volta a scalare lo Stelvio con relativa grande impresa di Coppi. Anno di grazia 1954: Sylvia Koscina è la prima Miss Corsa. Con la morte di De Gasperi l’Italia cambia ancora una volta pagina.

Albo d’oro 1946 – 1954:
1946
– Gino Bartali – Legnano
1947 – Fausto Coppi – Bianchi
1948 – Fiorenzo magni – Wilier Triestina
1949 – Fausto Coppi – Bianchi
1950 – Hogo Koblet, Svizzera – Guerra
1951 – Fiorenzo Magni – Ganna
1952 – Fausto Coppi – Bianchi
1953 – Fausto Coppi – Bianchi
1954 –Carlo Clerici, Svizzera – Guerra