Storie
2008 – 2017: il mondo è troppo social e poco socialista

2008: nell’anno di Obama vince Contador, lo spagnolo che in sella rasenta la perfezione. Il terremoto dell’Aquila inizia nello stesso anno, anche se la scossa più terrificante è del 2009: Berlusconi e Bertolaso, si può immaginare un paese peggiore? Povera Italia. Nello stesso anno accade il disastro ferroviario di Viareggio. Povera Italia. Qualcuno si ricorda di Denis Menchov? 2011: l’Italia festeggia i centocinquant’anni e l’ottimo Michele Scarponi vince il Giro perché Contador mangia troppe bistecche anabolizzanti. Un canadese, Hesjedal, un siciliano, Nibali e un colombiano, Quintana, mettono le mani sul Giro. Il 2011 va ricordato per Schettino e la Costa Concordia. Povera Italia. Il 2012 per il terremoto in Emilia: povera Italia. Il 2013 per le dimissioni di Papa Benedetto XVI. Al suo posto subentra Papa Francesco, il papa ecologista. Sono gli anni di Renzi e dei pentastellati: povera Italia. Expo 2015 a Milano. Terrorismo internazionale, Isis, migranti, il bis di Contador e il terremoto in centro Italia: povera Italia. 2016: il referendum costituzionale, che pacco. Nibali vince il suo secondo Giro sul filo del rasoio. Da Facebook a Whatsapp il mondo è social senza essere socialista. Il capitalismo algoritmico vince ovunque, non c’è più bisogno nemmeno dell’eroina, siamo tutti fatti e assuefatti di connessione perenne. Nel 2017 muore Scarponi e vince il Giro per la prima volta un olandese. W i coffee shop.
E con questo, arrivederci al prossimo Giro.

 

Albo d’oro 2008 – 2017:
2008 – Alberto Contador, Spagna – Astana
2009 – Denis Menchov, Russia – Rabobank
2010 – Ivan Basso – Liquigas-Doimo
2011 – Michele Scarponi – Lampre-Isd
2012 – Ryder Hesjedal, Canada – Garmin-Barracuda
2013 – Vincenzo Nibali – Astana
2014 – Nairo Quintana, Colombia – Movistar
2015 – Alberto Contador, Spagna – Tinkoff-Saxo
2016 – Vincenzo Nibali – Astana
2017 – Tom Dumoulin, Olanda – Sunweb