
L’Eroica, il retrògusto della biciclettaby Francesco Ricci · September 23, 2016
L’Eroica è la corsa che frantuma i limiti della realtà sui confini estremi dello Spazio e del Tempo. Qui, lungo le strade bianche delle colline senesi, tutto si confonde. Si dilata. Si disperde fra la notte che lascia spazio al mattino, il mattino che si fa giorno e il giorno che si spegne nella notte. Si parte che è buio e si torna che il buio è arrivato prima di te. Il percorso lungo si srotola in 209 chilometri con oltre 3700 metri di dislivello. Gaiole in Chianti. Pensi al vino. Bevi la polvere.
La mangi, la sudi, la respiri e alla fine lei ti ricopre di un manto soffice che ti fa tornare bambino. Su e giù. Giù e su. Migliaia di ciclisti che sbucano da un film d’epoca. Vedi baffi d’altri tempi, le maglie del nonno, i pedali con le gabbiette, i fili dei freni fuori dal manubrio e le leve dei cambi sul telaio. Querce, ulivi, lucertole e sassi. La memoria rimbalza e vibra sul manubrio. Le mani non riescono a trattenerla. A stringerla a dovere. A domarla. E lei scappa, va in fuga e tu la insegui imperterrito. E solo dopo molti chilometri, quando bici, polpacci e schiena sono un tutt’uno con la strada, ecco che il mistero si svela: l’Eroica è un dèjà vu.
Un’immensa forma di alterazione dei ricordi. E’ un fermo-immagine implacabile che si lascia solleticare da una brezza leggera. L’Eroica ti parla con dolcezza. E’ un sussurro. Ti svela il paesaggio che altrove abbiamo irrimediabilmente perso. Dilapidato. E’ che fra queste colline si conserva con ardore e ostinazione. L’Eroica è intelligenza schietta, un vessillo gioioso che sventola in faccia alla stupidità umana. L’Eroica è un gioco sostenibile, un travestimento, una nenia bambina. L’Eroica è il bisogno di ritornare e nello stesso tempo l’impossibilità di tornare là dove si vorrebbe. L’Eroica è una tenace nostalgia che dopo aver fedelmente accompagnato il ciclista, continua a trattenerlo in viaggio anche dopo, quando i pedali saranno ormai fermi.
Quante facce lungo il percorso e nei punti ristoro. Facce belle, tranquille, nude e semplici. Queste facce sanno che la corsa è un pretesto e la bici una passione autentica, uno stile di vita, una forma di ribellione più o meno consapevole. Queste facce sanno cogliere le voci più discrete, perfino i silenzi che riempiono le colline. Queste facce parlano le lingue di tutto il mondo. E sanno tacere. Cosa ormai rara. L’Eroica è una poesia scritta con la bicicletta. Versi liberi, canto sciolto. E allora via, via su queste strade bianche che non finiscono mai, che speri non finiscano mai. Un po’ come i cubetti di porfido della Roubaix. Che possano difendersi dall’idiozia umana. Che possano esistere per sempre. Perché l’Eroica è resistenza pura, fisica e morale contro le barbarie del contemporaneo. Senza indulgere nel come eravamo, ma con la voglia di giocare al passato per illuminare il futuro.
E allora andiamo, senza smettere mai di pedalare, come eroi senza gloria, randagi, stranieri, ospiti. Andiamo a ringraziare queste strade che coinvolgono e trasformano il cuore, ben sapendo che è il cielo la nostra terra, la vasta terra è il cielo sopra di noi e che ogni istante può essere eternità.
L’Eroica Gaiole si svolgerà il prossimo 1 e 2 ottobre 2016 a Gaiole in Chianti.
Qui il sito ufficiale con tutte le informazioni.



