Vetrina
Lo scarabeo col sorriso

In Colombia gli scalatori sono chiamati escarabajos, scarabei, fin dai tempi di Lucho Herrera detto El Jardinerito, perché suo papà faceva il giardiniere. Nel 1987 è il primo colombiano a vincere un grande giro, la Vuelta, davanti a Laurent Fignon. Uno scalatore coi fiocchi il piccolo giardiniere, capace di vincere sulle Tre Cime di Lavaredo e indossare la maglia a pois.

La dinastia degli scarabei continua con Chepy Gonzales, Fredy Gonzalez, Santiago Botero, Juan Mauricio Soler, Julian Arredondo, Rigoberto Uran, Darwin Atapuma, il grande Nairo Quintana, il condor delle Ande e infine Esteban Chaves, detto colibrì.

Chaves è leggero, Chaves è pudico, Chaves è un bambino che quasi si scusa per quanto è forte. Un sorriso e via, un sorriso sempre. Anche quando arriva secondo al Giro dietro Nibali. Forse perché in cuor suo sa che il Giro prima o poi lo vincerà. Col sorriso, ovvio. Anche quando arriva primo alla tappa regina del Giro, dopo una cavalcata con oltre cinquemila metri di dislivello su e giù per le Dolomiti e superando il connazionale Atapuma. Anche quando cade a Laigueglia, lesionando due nervi del braccio: sette ore e mezzo d’intervento chirurgico per ricostruirli e una stagione da buttare. Anche quando arriva terzo a La Vuelta, dietro Quintana e Froome Chaves sorride, perché sa che il suo giorno è più vicino di quanto si possa credere.

Ed eccolo qui il grande giorno, il più bello di tutti, per ora: quello dell’edizione numero centodieci del Lombardia, una corsa talmente sbalorditiva che è già storia. Chaves vince di mezza ruota sull’ottimo Diego Rosa ed ecco che il sorriso illumina la città di Bergamo, sede d’arrivo, per arrivare fino a Curno, paese a pochi chilometri di distanza dove colibrì è cresciuto per diventare ciclista vero. Perché sì, Chaves è di Bogotà, ma è in Italia, alla scuola di Claudio Corti che diventa il corridore che è. Per questo vincere il Lombardia è stato per lui un piacere enorme che ha manifestato con l’immancabile sorriso. Esteban è Il primo non europeo ad aggiudicarsi questa classica meravigliosa, il primo colombiano a vincere un monumento. E adesso non ci resta che attendere di sapere chi sarà il primo colombiano a conquistare il Tour: condor o colibrì? Vorremmo già che fosse luglio.