Storie
Stefano LA e il suo Everesting

Esattamente 30 anni fa, i nonni di Stefano La Mastra lo portano a visitare la chiesetta alla Madonna del Ghisallo, meta e luogo storico di culto per gli appassionati di ciclismo di tutto il mondo. Quel giorno scattano un paio di foto che Stefano ritrova nel cassetto dei ricordi e decide così di dedicare un’impresa storica per ringraziarli di avergli trasmesso questa profonda passione. Il suo Everesting inizia qui.

Inventato dagli australiani di hells500, l’Everesting è stato completato da qualche migliaia di ciclisti in tutto il mondo elencati in questo hall of fame. La sfida consiste nel raggiungere o superare in un solo giorno, il dislivello pari a quello dell’Everest di 8840 metri. Circa due anni fa, inizia a gironzolargli in testa di poter affrontare questa cosa folle.
Stefano programma tutto, fino ai minimi dettagli. È concreto, ossessivo, determinato. La sua corazza da rude cavaliere protegge in realtà un animo sincero e sensibile. Non ama stare troppo sotto i riflettori, preferisce di gran lunga pedalare e tanto. Le parole contano fino ad un certo punto. Con Stefano, contano i fatti. Forse è per questo che piace ai tanti ragazzi e amici che sono arrivati da lontano pur di fare una salita insieme.
Il percorso scelto da Stefano dopo varie prove e misurazioni è quello che porta da Bellagio su a San Primo, affrontando appunto la salita del Super Ghisallo. 11km salita, 11km in discesa. 244 km da percorrere e 8954 metri di dislivello.

Sabato 15 Luglio 2017. BEEP BEEP BEEP BEEP 02:40 tutti svegli, colazione, preparazione, 03:40 piede sul pedale, ore 04:00 si parte come da tabella.
Le prime 3 salite le ha fatte tra il buio e l’alba in solitaria, sono servite per mettersi in pace con il mondo, per scacciare dalla testa ogni dubbio, ogni cattivo pensiero, ogni paura.
Dalla quarta salita in poi, una serie di amici sono venuti a trovarlo per accompagnarlo in questa impresa. Ogni parola, ogni metro speso insieme gli dato sempre più forza e contribuito a rendere il tutto più leggero e fattibile.

Le salite si susseguono tra chiacchiere, risate, fatica senza mai uno screzio, mai nulla fuori posto, mai una crisi mentale o fisica, solo belle cose insomma. È proprio vero che il destino quando ci si mette di mezzo detta legge e questa volta ha fatto girare tutto per il verso giusto.

Eccoci arrivati alla undicesima salita, l’ultima. Quel segmento l’ha percorso 11 volte, ma da quando va in bici l’avrà affrontato almeno una cinquantina di volte. Quelle che sono non importa, dopo 13 ore in bici, 240 km e con 3 ore di sonno sulle spalle l’ha finita in un tempo più veloce di sempre, stabilendo un Personal Record, come lo chiama STRAVA. Tutto ciò ha dell’incredibile, la magia di questo straordinario sport.

All’arrivo c’erano ad aspettarlo gli amici di sempre e Barbara, la sua paziente e amata ragazza. In un liberatorio clima di vittoria assoluta abbiamo festeggiato con champagne a profusione, baci abbracci e una gran caciara. Stefano stava così bene che forse per la prima volta nella sua vita dopo un centro così grosso non ha pianto. Il rammarico e la nostalgia hanno lasciato spazio ad una sensazione indescrivibile di felicità, al 100%, un po’ come il cachemire. Classe e qualità.

Grazie per la lezione uomo.