
Tour de pluieby Francesco Ricci · July 12, 2016
Quando il buio cala sulla strada.
Quando dai 40 gradi si passa ai 10 nel giro di un quarto d’ora.
Quando la pioggia si fa grandine e i chicchi sono grossi come uova di quaglia.
Quando la strada si fa viscida e il cemento una lastra di sapone.
Quando gli uomini si fanno sagome indistinte e sembrano flagellanti in processione.
Quando si va avanti lo stesso, senza logica, solo perché si è scelto quel mestiere lì.
Quando in ogni altro sport all’aperto l’interruzione scatterebbe automatica ecco che i corridori continuano a pedalare.
È in questi casi, caso mai ci fosse ancora bisogno di scriverlo, che il ciclismo non ha eguali.
È in queste situazioni oltre ogni limite che il ciclismo si fa Epos, Mito, Storia.
Per non morire mai.