
Un’inalazione di buon ciclismoby Francesco Ricci · May 10, 2018
Tim Wellens è un tipo senza peli sulla lingua, nonostante un’inossidabile faccia di bambino. Tim Wellens è un belga atipico di ventisei anni, si fa i fatti suoi, concede interviste quando vuole lui, senza l’intermediazione degli uffici stampa.
Tim Wellens è un cacciatore di tappe e corre all’antica: quando si sente attacca e vada come vada, senza troppi calcoli o tattiche studiate a tavolino. Tim Wellens, prima della Ruta del Sol poi vinta, ha il coraggio di dire che lui, vale a dire Chris Froome, nemmeno si doveva presentare. Tim Wellens ha le idee chiare sugli inalatori: ‘nel ciclismo si usano per migliorare le prestazioni, io potrei usarli, il medico me lo consente, ma ne faccio francamente a meno, non lo ritengo giusto. Le cose devono essere bianche o nere, non grigie’. Tim Wellens è il tipo che ha il coraggio di ritirarsi dal Tour, quello dell’anno scorso, pur di non assumere farmaci: ‘se il corpo ha deciso di non continuare, non continuo’.
Questi sono i corridori che ci piacciono: belli, tosti e sfrontati.
Bello vedere Tim a braccia alzate sul traguardo di Caltagirone. Adesso ci piacerebbe vedere fare altrettanto a Michael ‘Rusty’’ Woods, il ciclista scrittore che proprio a Caltagirone è arrivato secondo. Lo aspettiamo a braccia aperte, anzi alzate su un traguardo del Giro. Alé!