Vigorelli Track Night, Marco Renieri

Storie
Vigorelli Track Night

Vigorelli di notte che apri i battenti ad 80 corridori della Red Hook Criterium per una sgambata propedeutica. Vigorelli illuminato che fai girare i ricordi sui listelli di abete rosso. Vigorelli che sembri una scatola di sardine scoperchiata sul mondo.

7 novembre 1942: Fausto Coppi tenta il record dell’ora. Indossa un casco di cuoio imbottito di feltro. A coprire il torace, un maglione di lana che sul rettilineo si gonfia di aria. I cerchioni della bici sono di legno e fuori c’è la guerra. A dettare il ritmo, Anteo Carapezzi, ex corridore, direttore del velodromo. Anteo a ogni giro suona la campana sul tempo del francese Archambaud, il detentore del record. Se Fausto passa prima che il batacchio esploda i suoi colpi è in vantaggio. Se passa dopo, è indietro. L’inizio è duro, la campana suona sempre prima del suo passaggio. Però Fausto è Fausto. E anche la campana deve ammetterlo. Ai tre quarti d’ora ecco la crisi. Fausto sta per mollare, ma non molla: “Prova a rialzarsi, a circondurre le braccia; pesca qualcosa in una tasca del maglione di lana: tre o quattro pillole di rinforzo. Ha il tuono nelle orecchie, la gola riarsa. Allez. Mantiene il vantaggio, deve assolutamente mantenere il vantaggio. Trentun metri alla campana finale. E’ morto.” Gianni Brera, Coppi e il diavolo, Baldini e Castoldi.

45,871 km in un’ora. Trentun metri in più del francese. Il record e poi la guerra. Subito. Fausto è un fante che deve andare in Africa. Altro che bici. Gli danno pure un fucile, uno schioppo del 1891. L’Italia del duce è questa qui, poche palle: altro che Giro, o Tour, solo cimici, pidocchi e occhiate torve alla miseria umana. Con la speranza giorno dopo giorno di sfangarla. Il Vigorelli è lì che lo aspetta, ma lui non ci torna più a correre per l’ora. Ci pensa Anquetil, poi Baldini e infine Rivière, due volte. Ciclista sfortunato, Roger Rivière. Si frattura la colonna vertebrale inseguendo Nencini giù dal Col de Perjuret, Tour de France 1960. Rimane paralizzato alle gambe. Apre un ristorante e lo battezza Le Vigorelli in onore del velodromo milanese e in ricordo delle sue imprese più belle: i due record dell’ora lì ottenuti. Roger muore di cancro alla laringe a soli quarant’anni. Anche Fabrizio Macchi, il paraciclista, ci riesce due volte a battere il record. Il secondo è di un metro in meno rispetto a quello di Coppi. Con una gamba sola, però.

Vigorelli di Notte, questa la formazione: The Beatles, Led Zeppelin, Emerson Lake e Palmer, Frank Zappa, Carlos Santana, Peter Tosh, Muddy Waters, Iron Maden, Kiss, Ramones, The Clash, Dire Straits, Mike Olfield, Toto, Roxy Music, King Crimson, James Brown.

Vigorelli di notte che preghi Antonio Maspes, pistard milanese sette volte campione del mondo nella velocità. La tua nenia sommessa frigge nelle luci che sfuocano nel buio. I corridori della Red Hook Criterium sgambano felici. E Milano sorride.
Vigorelli, patrimonio dell’umanità.

Parole di: Francesco Ricci
Immagini di: Marco Renieri – Deus Ex Machina